Messaggio di inizio anno da parte dei Responsabili di Zona

CARO CAPO,
all’inizio di questo nuovo anno scout ci sembra bello comunicare quello che come responsabili di zona di Rimini abbiamo nel cuore.

Innanzitutto GRAZIE! Grazie per esserci. Grazie per la tua disponibilità e il tuo impegno, soprattutto a nome di tutti i bambini e ragazzi che sono nei nostri gruppi. Se non ci fossi tu, chi seguirebbe i tuoi ragazzi con l’affetto e la trepidazione di chi vuole offrire loro occasioni altre dalla famiglia di crescita in responsabilità e autonomia ?
Fare il capo scout oggi, così come chiunque si offre per un servizio volontario strutturato e non episodico, non è una scelta “di moda” nè in linea con la cultura dominante. Presuppone il sapere uscire da se stessi e il un volere fare della propria vita un dono. Cose purtroppo non molto diffuse.

Allora COME “fare del nostro meglio” per essere voce e strumento del Signore presso quei ragazzi che Lui, il loro vero custode ed educatore, ti ha affidato?

  1. guarda sempre ogni tuo ragazzo negli occhi, individua le sue capacità e aiutalo a tirarle fuori mettendole a servizio della comunità, pensa spesso a quale può essere il suo vero bene, prega per lui…
  2. chiediti ogni volta che poni una azione quale “intenzionalità educativa” è sottesa a quella concreta scelta che stai facendo come capo: realizzerai così solo attività che davvero interpellino i ragazzi della tua unità, utilizzando gli strumenti del metodo in modo mirato ai fini educativi che avete individuato in staff e co.ca.
  3. vivi la coca e la zona in modo “attivo”, partecipa alle proposte, offri il tuo contributo e critica costruttivamente i momenti vissuti. Solo così aiuterai gli altri capi tuoi amici –e in particolare coloro che chiamiamo “i quadri associativi”- a fare un servizio efficace perché mirato in quanto nasce dal contributo di tutti i capi.
  4. non cedere alla tentazione di far diventare la tua unità o il tuo gruppo una “isola” distaccata dal “territorio” (parrocchia, paese, quartiere, persone…) nel quale vive. Il metodo scout attua un educazione attiva: il che significa “incarnata nel quotidiano”. Non chiudere mai a priori la porta, anzi “piega” tutte le volte che è possibile le attività scout tipiche, alle esperienze di incontro e di collaborazione che puoi trovare nella parrocchia o nel quartiere.

Ripetiamo: pensiamo che tutto questo farà crescere la qualità del tuo e nostro scautismo!
Buona caccia, buon sentiero, buona strada, buon anno scout, fratello capo !

Anna, Neno, Danilo